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Il Castello di Schisò
Le origini storiche del “Castello dei de Spuches” (così ricordato dal blasone della nobile famiglia alla quale appartenne per diversi secoli) non sono ancora del tutto certe. Pur essendo stato dichiarato con Decreto del Presidente della Regione Sicliana, bene culturale di grande interesse archeologico-monumentale, ancora oggi appartiene a privati e per tale motivo non è stato possibile attivare una seria campagna di scavi per accertare i reperti archeologici circostanti. Alcuni studiosi sostengono che l’impianto antico della fortezza, che potrebbe farsi risalire all’anno 1100, facesse parte di un sistema difensivo costituito da punti di guardia e da torri di avvistamento. La pianta quadrata dell’impianto e le quattro torri circolari ne sono una evidente conferma. Il palazzo è costituito da due piani ed è circondato da un ampio giardino. Esso incorporava la chiesetta di S.Pantaleo o Pantaleone , evangelizzatore della Sicilia in epoca Romana, ed era collegato, attraverso cunicoli sotterranei, con la “Torre Vignazza”, sita un centinaio di metri più a sud, significativo esempio di elemento difensivo del promontorio di Naxos.
A est del Castello un altro fortino (attuale sede del Museo) con relativa torre e feritoie e comunicante anch’esso con il Castello, serviva da postazione per sorvegliare il mare e tutta la rada. Un vecchio pozzo fuori dal Castello assicurava l’approvvigionamento idrico.