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MONUMENTI E OPERE SCULTOREE
Il patrimonio artistico-culturale di Giardini Naxos non ha grandi opere da offrire, pur affondando le proprie origini nel mondo greco, per le continue devastazioni cui è andato incontro. La maggior parte delle sculture esistenti nella località hanno recente origine e nascono quasi tutte sotto la spinta della grecità che anima questa città.
Le presentiamo qui con un percorso ideale che parte dal Porto di Naxos e culmina al Rione Saja, ripercorrendo a ritroso la strada proposta nell’itinerario n.1
“Porta di Naxos”
il più “giovane” di tutti i monumenti di Giardini Naxos, situato nel punto estremo della baia, lì dove approdarono i colonizzatori greci. Ricalca in grosso modo l’omonimo monumento greco, ed è stato collocato in occasione della cerimonia di gemellaggio tra la Naxos sicula e la Naxos delle Cicladi, avvenuto il 29 ottobre 2000. Esso simboleggi la porta d’ingresso alla città ma anche un’ apertura verso lo scambio tra popoli e culture
La “Nike”
Opera dello scultore Carmelo Mendola, venne eretta per ricordare il gemellaggio con Kalkis di Eubea, sancito tra le due città il 27 novembre del 1965. Collocata nel Novembre del 1966 nell’estrema punta di Capo Schisò, su una piazzola che sorge sulla spugnosa roccia lavica preistorica eruttata dal vulcano spento di Moio Alcantara, la Nike del Mendola si ispira a quella assai celebre di Samotracia. Un secondo esemplare della Nike sempre del Mendola è stato collocato nell’Aprile del 1980 in un’aiuola sulla punta estrema dell’Eubea, laddove un ponte unisce l’isola alla terraferma. |
La Sirenetta
Collocata nel 1962 sul lungomare di Naxos, è una bella statua in maiolica con artistica fontana. Realizzata dal ceramista Giuseppe Cuscona, misura circa quattro metri di altezza
Il Sileno
Scultura in bronzo, opera del Maestro Domenico Tudisco, posta in Piazza S.Pancrazio, è un ulteriore segno della grecità, del sentimento che lega Giardini Naxos alle sue antichissime origini. Secondo la mitologia greca, il Sileno è figlio di una ninfa e del dio Pan. Raffigurato come un vecchio, monta spesso a cavallo di un asino, scortato da numerosi satiri che saltellano dietro di lui. Porta sempre un gran boccale in mano e, malgrado le sbornie frequenti, Sileno, allegro precettore di Bacco fanciullo e suo amico inseparabile, viene ricordato come divinità saggia che insegna a Bacco le virtù e l’amore della gloria, ed è anche il simbolo della virilità per via dei suoi frequenti e capricciosi amori per le dolci ninfe dei boschi. L’inaugurazione della statua avvenne il 24 marzo del 1984.
“L’uomo e il mare”
La statua del M° Turi Azzolina è un omaggio alle tradizioni marinare di Giardini Naxos. E’ collocata sulla piazzetta Teocle, sul lungomare, nel centro storico. E’ un inno alla figura del marinaio, al suo coraggio ed alla sua tenacia, un tentativo di riconoscimento e di rivalutazione di un ruolo e di una figura che nel mare trova le sue radici e la sua identità. Così come le bellezze naturalistiche e paesaggistiche costituiscono beni da conservare e tutelare anche l’immagine del pescatore deve essere da tutti custodita come bene storico e rispettata in nome del ricordo e del sentimento.
L’opera è realizzata in bronzo statuario con la tecnica “cera persa” ed ha misure reali. E’ stata inaugurata il 1° Agosto 1998.
L’Arco
Opera in bronzo del maestro Guido Sgaravatti fu inaugurata il 24 maggio 1992. Sorge a breve distanza dalla precedente. Essa raffigura , secondo le parole dello stesso autore, “una figura di bagnante nella posizione ginnica dell’arco, idonea ad un centro con netta vocazione turistica. L’Arco è una posizione di ginnastica yogica, che si differenzia dalla ginnastica dinamica che ci è abituale, perché è psico-fisica; porta cioè alla introspezione. Si collega, quindi alla famosa massima greca “conosci te stesso” che era tracciata nel tempio di Apollo” . Un legame ideale, quindi, con le altre opere scultoree della Nike e del Sileno, poste a simboleggiare la grecità di Naxos. Essa poggia su di un blocco di pietra lavica, collocato al centro di un’ampia fioriera in pietra di mirto.
Tombe periodo ellenistico
Voltando le spalle al Monumento dell’Arco, vediamo di fronte a noi il Vico Gorizia. Imboccandolo raggiungiamo la strada parallela, la Via Umberto I° dove, dirimpetto si apre un altro Vicolo, Via Lombardo. Tutta questa zona negli anni ’90 era stata decorata a murales Naif. Ed ancora oggi sono visibili alcuni resti di quelle allegre pitture. Nell’agosto del 1999, durante i lavori per la realizzazione di un sottopassaggio pedonale nella Via Lombardo, o slargo delle Rimembranze, sono state rinvenute delle tombe di periodo ellenistico/tardo-romano. Sono state accuratamente ricomposte ed oggi sono custodite sotto una teca che le protegge, lasciandole comunque ben visibili
Monumento a Giuseppe Garibaldi
Una stele marmorea con il busto di Garibaldi, scolpita da Castore Barbera da Messina, fu innalzata il 18 Agosto 1882 nell’omonima piazzetta del centro di Giardini Naxos per ricordare l’impresa garibaldina. Essa reca la seguente epigrafe: “Giuseppe Garibaldi, liberata l’isola il dì 18 Agosto 1860, mosse da questo lido a rinfrancare il continente dalla signoria Borbonica. A perenne ricordo il Municipio eresse questo monumento.”
Il 18 Agosto 1960, in occasione del “Centenario della spedizione dei Mille” è stata apposta una lapide commemorativa sul prospetto del “Palazzo Platania” , sito proprio di fronte la piazza, dove trovò ospitalità lo Stato Maggiore di Garibaldi.
Monumento ai caduti – Piazza Roma
Nella Prima Guerra Mondiale Giardini offrì il suo contributo di sangue.
Nel 1918 veniva inaugurata una lapide in onore dei Caduti nella Chiesa Madre ed in seguito, nel 1923, veniva eretto un monumento in Piazza Roma, dove, a perenne ricordo, sono scolpiti i nomi dei 54 giardinesi che hanno fatto olocausto della loro vita alla Patria.
Monumento colonne
Il nostro percorso attraverso le opere, si conclude qui, alla fine della baia nelle cui sono stati ritrovate queste colonne di epoca tardo-romana. Il recupero è avvenuto il 2 agosto 1999 in un’azione coordinata dalla Soprintendenza di Messina, e con l’impegno del Nucleo sommozzatori della G.d.F. di Messina.
I reperti sono stati ritrovati a circa 2,5 metri di profondità e a breve distanza dalla battigia. Le colonne, molto simili a quelle del Teatro Antico di Taormina, sono in granito grigio e sono databili al II-III secolo, periodo imperiale. Sono alte rispettivamente 2,70 e 1,10 metri ed entrambi hanno un diametro di 2 metri. E’ molto probabile che si tratti di residuati di un carico navale. Come era uso nel periodo ramano i templi venivano prefabbricati per poi essere trasportati nel luogo designato. Potrebbe essere che la nave sia stata sorpresa da un naufragio o per vari motivi abbia dovuto liberarsi del carico. Il Comune di Giardini Naxos ha voluto costruire questo monumento nell’ottobre del 1999, proprio nella zona antistante il tratto di mare che ha custodito per tanti secoli la memoria della prima colonia greca di Sicilia.
Fontana “Giufaledda”
Trovandoci in contrada Saja, vale la pena sostare un momento di fronte alla “Giufaledda”. Recentemente restaurata, questa fontana costituisce l’unico reperto rimasto intatto dalla demolizione dell’antica “biviratura” (abbeveratorio) , vasca che alla fine dell’800 si trovava nell’ex piazzetta Regina Margherita e veniva utilizzata principalmente per abbeverare i cavalli.
Una curiosità è legata a questa fontana, chiamata anche “la fontana dell’amore” in quanto essa costituiva l’unico luogo, e quindi possibilità, di incontro tra le donne che andavano a prendere l’acqua e i loro innamorati.
Antica Macina
Sempre in contrada Saja si può allungare la nostra passeggiata fino in via Molino per andare a vedere un’antica macina in pietra ritrovata in questo quartiere che una volta ospitava un mulino .
Statua Padre Pio
I cittadini giardinesi hanno voluto rendere omaggio a Padre Pio impegnandosi a fare realizzare questa statua quale segno tangibile della fede e della devozione nei confronti del Beato Padre Pio. L’opera è stata realizzata dallo scultore locale Giovanni Murganti, ha un’altezza di 1,72 ed è stata collocata nell’ottobre del 1999 nella piazzetta del rione di San Giovanni, dedicato appunto al frate di Pietralcina.
Statua Padre Gianmaria
Padre Gianmaria da Casalvecchio, monaco cappuccino ricordato come il “Frate dei poveri”, fu parroco della città di Giardini Naxos per oltre 50 anni, rappresentando per la località un simbolo, un punto di riferimento. La città grata, in occasione del XXV anniversario della sua scomparsa, ha voluto intitolargli la piazza (prima denominata della Conciliazione) antistante la “sua parrocchia”, la chiesa di S.Maria Raccomandata, collocando anche un mezzo busto in bronzo realizzato dal maestro Turi Azzolina. L’opera è stata inaugurata il 23 gennaio 1996 con una solenne celebrazione religiosa che ha coinvolto numerosi fedeli ed autorità.